I nostri centri sono specializzati nel trattamento della dipendenza da psicofarmaci. Questo problema è in grande diffusione se si pensa che solo nell'ultimo decennio il consumo degli antidepressivi e degli antipsicotici è aumentato del 310%! Sono disponibili sessioni di supervisione farmacologiche sia per pazienti che chiedono una terapia di disintossicazione farmacologica, che per coloro che iniziano una psicoterapia ma stanno assumendo farmaci prescritti da altri professionisti.
L'obbiettivo terapeutico è rivolto alla disassuefazione totale dai farmaci, quando questo non è possibile si avvierà una riduzione parziale ma ugualmente significativa. La nostra visione di persona riabilitata implica che abbia costruito attraverso la psicoterapia un equilibrio funzionale soddisfacente per il quale non è più necessaria l'assunzione dello psicofarmaco.
Come avviene un percorso di disintossicazione da psicofarmaci La prima fase di un percorso di disintossicazione farmacologica passa attraverso la conferma della diagnosi clinica. Può sembrare banale ma molti pazienti che afferiscono ai nostri centri giungono con una diagnosi erronea alla quale consegue un trattamento farmacologico spesso non necessario e poco efficace. Questo fattore può essere uno degli elementi che determinano la cronicizzazione del disturbo. In molti di questi casi il paziente soffre più per i sintomi collaterali dei farmaci che non per il disturbo originale. La storia clinica del paziente viene esaminata con cura da un equipe di psicologi e terapeuti i quali si avvalgono di una serie di test e scale psicometriche per definire una diagnosi funzionale corretta. Spesso da questa fase è possibile dedurre quali farmaci sono superflui o quali sono stati utilizzati in modo improprio.
Quali sono le situazioni più comuni sulle quali intervenire Dopo la prima fase di valutazione clinica, è possibile stabilire una nuova direzione terapeutica che include la modulazione della terapia farmacologica in atto. Normalmente le situazioni che ci troviamo ad affrontare più frequentemente rispetto all'uso degli psicofarmaci sono:
sovrapposizione di più farmaci con lo stesso principio attivo (ad es. più antidepressivi o più benzodiazepine usate contemporaneamente); in questi casi non si sommano gli effetti collaterali ma si riscontrano sintomi collaterali di vario genere.
sovradosaggi: sono le situazioni più frequenti, dove riscontriamo l'uso di farmaci molto al di sopra dei dosaggi terapeutici indicati dalle linee guida.
posologia errata: viene chiesto di assumere un farmaco più volte al giorno quando le linee guide raccomandano una sola assunzione giornaliera (è il caso di molti antidepressivi).
farmaci non necessari per il quadro clinico del paziente: può sembrare incredibile ma molti pazienti giungono con trattamenti farmacologici inappropriati ed eccessivi.
In generale tutte le situazioni descritte sopra comportano sintomi collaterali molto invasivi che interferiscono in maniera significativa con la vita del soggetto. Bisognerebbe sempre intervenire per favorire la salute del paziente e mai per danneggiarlo, Quando gli effetti collaterali di un trattamento superano i benefici e compromettono la qualità di vita del soggetto in modo eccessivo è doveroso intervenire. Talvolta l'uso dei farmaci può costituire una risorsa specie nelle fasi acute ma non dovrebbe essere mai considerato come l'unico approccio possibile. Tutte le ricerche oggi indicano in maniera inequivocabile che la psicoterapia è la modalità migliore per favorire un cambiamento significativo a lungo termine nel paziente. I farmaci possono aiutare a gestire alcuni sintomi fisici ma non possono in nessun modo cambiare incidere sugli schemi cognitivi di una persona. Per conoscere i principali farmaci dai quali è possibile disintossicarsi clicca qui.
Una volta accertata la diagnosi e appurate le condizioni di cui sopra, con la supervisione dello psichiatra in sede si effettua la prima variazione farmacologica. Sarà possibile notare i benefici di questo viraggio già nelle prime settimane di cura. Contestualmente il paziente inizia un percorso di terapia cognitivo comportamentale e i suoi famigliari saranno seguiti regolarmente per dare il giusto supporto al proprio caro. La psicoterapia ha più finalità:
Gestire la dipendenza psicologica dai farmaci;
Gestire eventuali sintomi da rebound (da astinenza);
Imparare a riconoscere e modulare certi stati affettivi che emergeranno dalla riduzione del farmaco e che erano inibiti dall'azione dello stesso;
Affrontare certe situazioni che creano disagio al paziente con strumenti di comprensione e gestione completamente diversa acquisiti durante la psicoterapia;
Modificare schemi disfunzionali profondi che portano il paziente a reiterare taluni azioni con evidenti conseguenze disfunzionali per lui e i suoi cari;
Innalzare il suo livello di consapevolezza interna;
Promuovere una migliore qualità di vita favorendo l'autonomia e la piena espressione dell'individuo.
Modalità di intervento Per molti pazienti la terapia può avvenire in studio mediante l'approccio classico di una o due sedute settimanali nella prima fase di intervento per poi diradare gli incontri quando i risultati sono consolidati. Le supervisioni farmacologiche hanno tempi e e cadenze differenti in base alla gravità dell'intervento. Per altri pazienti che non vivono in città è raccomandato un percorso intensivo la cui durata va stabilita dopo la fase di accertamento clinico diagnostico. Di norma il percorso di disintossicazione può richiedere più fasi intensive (per chi viene da fuori città) intervallate da sessioni di controllo via skype. Le video sedute sono fondamentali per il buon esito del percorso e rappresentano una risorsa importante per quei pazienti che non possono accedere al centro clinico con facilità.
Durata del percorso Per alcuni pazienti è possibile attuare una dismissione totale del trattamento farmacologico in corso, per altri la disassuefazione sarà parziale ma con evidenti benefici per l'utente. I risultati sono strettamente legati alla gravità della condizione clinica in corso, dalla possibilità del paziente di effettuare la psicoterapia a medio-lungo termine nonché dalla sua partecipazione attiva nel percorso di cura. Gli stessi criteri incidono sulla durata della terapia per la quale non è possibile stabilire a priori una scadenza effettiva. I clinici al momento della presa in carico potranno formulare una previsione che andrà comunque ridefinita durante il percorso terapeutico alla luce dei risultati e degli ostacoli che si manifesteranno initinere.
Sistemazioni e accomodamenti Il nostro centro non è adibito a degenze e ricoveri per evitare che il paziente si senta ospedalizzato, questo significa che per la durata del percorso l'utente dovrà dormire in strutture esterne. A tal fine il nostro centro ha disposto delle convenzioni con mini alloggi e b&b.
Terapie complementari Molti pazienti sono incoraggiati a intraprendere delle terapie complementari durante il percorso clinico ufficiale. Tra queste il centro offre delle lezioni di yoga terapeutico, di tai chi e qi qong. Sono disponibili inoltre protocolli di agopuntura e medicina cinese per intervenire sui sintomi collaterali alla dismissione. L'efficacia di questi interventi sui disturbi psichiatrici è avvalorata da centinaia di pubblicazioni scientifiche. Disponiamo di una palestra e di insegnanti qualificati per condurre lezioni private o seguire piccoli gruppi di pazienti all'interno di una cornice sicura e al tempo stesso confortevole.
Per leggere i benefici dello Yoga terapeutico clicca Qui Consulta l'elenco completo dei farmaci dai quali è possibile disintossicarsi cliccando Qui